La violenza del Partito Comunista Cinese serve a  mantenere il potere

La violenza del Partito Comunista Cinese è dovuta alla sua origine, infatti, secondo il Manifesto del Partito Comunista, i comunisti non nascondono le loro idee e ciò a cui mirano, ma affermano che per raggiungere i loro obiettivi sia necessario ricorrere alla forza, rovesciando il sistema sociale. Il Partito Comunista, in origine, ha ottenuto il potere solo con la violenza, e tutte le sue forme successive hanno ereditato questa caratteristica malvagia.

Simbolo della violenza del Partito Comunista Cinese: Davanti al Mausoleo di Mao Zedong c'è il Monumento agli eroi del popolo, di cui fa parte questa scultura.
Davanti al Mausoleo di Mao Zedong c’è il Monumento agli eroi del popolo, di cui fa parte questa scultura (Foto di Oscar Schnell su Unsplash)

Il Partito Comunista dell’Unione Sovietica

Il Partito Comunista dell’Unione Sovietica, nato dopo la Rivoluzione di Ottobre del 1917 col nome di Partito Comunista di Tutte le Russie (Bolscevico), si sviluppò usando la forza contro le classi nemiche e mantenne il potere uccidendo i traditori, sia comuni cittadini che membri del partito stesso.

Nel 1930, durante le Purghe di Stalin, più di 20 milioni di russi furono trucidati dal regime comunista, perché considerati spie o traditori, oppure semplicemente perché sospettati di avere idee diverse da quelle del partito.

Il Partito Comunista Cinese

Nato nel 1921, il Partito Comunista Cinese (PCC), ereditò dal Partito Comunista Sovietico la sete di sangue e il ricorso agli omicidi e alla forza per ottenere il potere e mantenerlo.

Per comprendere le conseguenze dell’uso della violenza da parte del PCC basta citare che, tra il 1927 e il 1936, durante la guerra civile intrapresa dall’alleanza dei comunisti col Kuomintang, nello Jiangxi morirono circa 10 milioni di cinesi, una cifra impressionante.

Nella storia non si è mai registrata una tendenza a uccidere come quella del PCC, soprattutto in anni in cui, altrimenti, avrebbe regnato la pace.

Da quando, nel 1949, è salito al potere, la sua brama di sangue ha causato più morti di quelle provocate dai conflitti tra il 1027 ed il 1949.

I Khamer Rossi e il genocidio in Cambogia

Un altro esempio di come il PCC sia avvezzo alla brutalità e alla violenza è il suo ruolo nel genocidio dei cambogiani, sotto la dittatura di Pol Pot, durante la quale furono uccisi da 1,5 a 3 milioni di persone (il 25% della popolazione nazionale, molti dei quali di origine cinese).

Sotto i Khmer Rossi, un gran numero di cambogiani fu giustiziato in massa, dopo essere stato deportato in campi di lavoro, mentre molti altri morirono a causa dei lavori forzati, delle torture, delle malattie e della malnutrizione.

Il PCC e Mao Zedong finanziarono a lungo Pol Pot, economicamente e militarmente, con aiuti stimati in 1 miliardo di dollari solo nel 1975.

Per non essere incriminato per complicità in genocidio, il PCC ha finora ostacolato la comunità internazionale nel mettere sotto processo i Khmer Rossi.

I rapporti del PCC con gli altri regimi comunisti

Il PCC è vicino e sostiene alcuni dei regimi più sanguinari del pianeta, come i Partiti Comunisti in Indonesia, Filippine, Malesia, Vietnam, Borneo, Laos e Nepal, i cui leader spesso sono cinesi e, in alcuni casi, sono fuggiti proprio in Cina.

Il Sentiero Luminoso in Sud America e l’Armata Rossa Giapponese, noti a livello internazionale per le loro barbarie, sono anch’essi Partiti Comunisti che si ispirano al pensiero di Mao Zedong.

Il Comunismo e Darwin

Il Partito Comunista applica il Darwinismo sociale alle relazioni umane e alla storia, prendendo spunto dalla lotta tra le specie che, nelle teorie dei comunisti, diventa lotta di classe, da loro ritenuta l’unico motivo che spingerebbe la società a svilupparsi.

Il Comunismo è un’ideologia basata sulla lotta e sulla violenza, che usa per ottenere e mantenere il potere politico.

Secondo Mao, anche nella società sopravvive il più forte e chi si adatta di più, come si evince da queste sue parole: “Con 800 milioni di persone, come può funzionare senza lotta?”.

Il PCC è un regime del terrore

Il PCC ha impiegato spesso la forza, nei vari conflitti e movimenti, per generare terrore, sottomettere la popolazione, controllarla e renderla gradualmente schiava.

In questi anni, il terrorismo ci sta privando della serenità e incute timore, ma il PCC, tramite i suoi organi e istituzioni statali, sta esercitando un terrore ancora più grande, più protratto nel tempo e anche maggiormente distruttivo.

La violenza è un tratto ereditario del Partito Comunista e non dovremmo dimenticarlo, poiché il passato del partito determina il suo futuro.

Nota: Rielaborazione del paragrafo “Basarsi sulla Violenza ed il Terrore per Ottenere e Mantenere il Potere” dei “Nove Commentari sul Partito Comunista Cinese” (I Capitolo: “Cos’è il Partito Comunista Cinese)

Fonti: